martedì 25 gennaio 2011

L'ipocrisia della chiusura degli orfanotrofi

http://www.balcanicaucaso.org/aree/Romania/Romania-l-ipocrisia-della-chiusura-degli-orfanotrofi

Dopo un mese di pausa torno a scrivere. Mi pare urgente proporvi questo articolo recentissimo, scritto da padre Filippo Aliani, dei Frati minori Capuccini, molto attivo qui in Romania. Il tema è centrale, anche per quello che ho personalmente riscontrato parlando con i responsabili del Centro diurno di Parada.
Il problema è questa ipocrisia, questa necessità di risolvere formalmente i problemi, lasciandosi dietro vite umane. Il problema è la velocità del voler fare, che tenta tutti, dai governi ai responsabili di progetti di cooperazione. In particolare mi riferisco alle scadenze obbligatorie che il Governo di Romania ha dovuto rispettare per entrare in Unione Europea nel 2007.
Molti ragazze e ragazze dagli orfanotrofi tornano/vanno in strada, espondendosi a pericoli inimmaginabili. Ho conosciuto molti ragazzi che hanno scelto di TORNARE IN STRADA. Chi da un orfanotrofio, chi da un posto di lavoro che, seppur precario o in nero, ha permesso loro una piccola formazione culturale, chi dopo la "reintegrazione in famiglia".
Conosco una ragazza che ha voluto PROVARE LA STRADA. Perchè è stata tentata da questa apparente libertà, da quest'eccitazione, che esiste veramente. E' vera, esiste. Ovviamente le conseguenze per chi entra in strada, senza aver già la pelle con i calli di esperienze estreme, sono devastanti. E se non c'è un controllo da parte degli operatori sociali, le situazioni diventano critiche, per non dire di peggio.

Quindi buona lettura

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